lunedì 24 giugno 2013

Juno (2007)

Fotografiamo un attimo la situazione: la mia socia fa la vip all'Edimburgh Film Festival con pass da blogger annesso, sforna un articolo più interessante dell'altro e vede un film più interessante dell'altro. Io boccheggio dall'afa romana e a stento arrivo a fine giornata senza liquefarmi. Di preparare la tesi non se ne parla, con questo caldo la mia mente evaporerebbe. Preserviamo i neuroni per...beh, per vedere film e pubblicare recensioni per il mio pubblico (?). Ciò detto, prendiamoci una pausa dalla "vita da festival" e ripieghiamo su qualcosa di più datato ma che non stanca, ideale per una mattina/pomeriggio/serata di relax radical chic alternativo: Juno.


Locandina italiana del dvd

La parabola di Juno, opera prima della sceneggiatrice Diablo Cody, sorprende poco gli scafati spettatori del XXI secolo: quella dell’adolescente incinta per sbaglio è una realtà molto più frequente e più nota di quanto moralmente dovrebbe essere. Cosa colpisce piacevolmente il pubblico però, è il modo in cui una materia tanto abusata viene spogliata da ogni suo stereotipo e reinterpretata da qui in un’ottica così diversa e singolare. In Juno quasi tutto è atipico, dalla personalità della protagonista  - e dei comprimari della vicenda - , al modo in cui i personaggi agiscono e reagiscono al problema. L’originalità dell’approccio è funzionale all’intenzione filmica di sceneggiatrice e regista (Jason Reitman, giovane, indipendente, controcorrente): Juno affronta tematiche delicate e complesse, dalla gravidanza precoce all’aborto all’adozione, ma le oltrepassa con grazia e leggerezza, e non si sporca le scarpe scadendo in eccessivi moralismi o inflazionati sentimentalismi. E allora largo all’ironia, al pizzico di cinismo, alla battuta pronta che alleggerisce anche le situazioni più drammatiche.

E’ la protagonista Juno MacGuff (Juno come la moglie di Giove, non come la città in Alaska), a plasmare lo stile di una vicenda che si conforma naturalmente alla sua personalità: lei è un’adolescente non tradizionale, atipica nel modo di vestire, nel modo di parlare e nei gusti musicali, possiede un senso dell’umorismo sottile e una maturità sicuramente superiore alla sua età. Il suo atteggiamento spavaldo e noncurante le fa apprendere senza grossi drammi la notizia della gravidanza, e senza altrettante tragedie la porta alla decisione di tenere il bambino (che peraltro non decide di tenere per qualche dilemma morale ma perché tormentata dall’affermazione di una compagna di classe, solitaria sostenitrice della campagna anti-aborto, secondo cui il feto anche di poche settimane è già provvisto di unghie delle mani).

 "Fingernails? Really?"


E tuttavia, il suo atteggiamento non è indice d’irresponsabilità: Juno accetta stoicamente le conseguenze della sua scelta, non si lamenta mai degli effetti collaterali “fisici” della sua situazione, ma nasconde dietro un muro caustico e graffiante una fragilità che a volte sfonda la parete e si rivela in tutta semplicità.
I comprimari della vicenda si adeguano al suo modo d’essere: così Paul Bleeker è l’amico-padre del bambino, il timido e disadattato compagno di laboratorio, innamorato teneramente di Juno ma senza nessuna voce in capitolo; così Leah è la migliore amica svampita ma leale, popolare cheerleader e segretamente innamorata di un professore; così Mr e Mrs MacGuff, padre e matrigna, sono i genitori che tutti vorremmo avere, quelli che supportano senza paternalismi e nel momento del bisogno sanno dare il consiglio giusto . E poi ci sono i Loring, la famiglia adottiva a cui Juno si rivolge, che nella loro ordinarietà (donna in carriera lei, uomo in crisi di mezz’età lui) sono la coppia meno funzionale della vicenda.

Ellen Page (Juno) e Michael Cera (Bleeker) travolti dal romanticismo


Dialoghi incalzanti, umorismo sottile, personaggi così diversi eppure così psicologicamente dettagliati. Mettiamoci anche una colonna sonora che è come la protagonista, leggera, genuina e delicata, e una notevole performance attoriale (plauso a Ellen Page e Michael Cera, un po’ più debole l’interpretazione di Jason Bateman) e otteniamo un prodotto del cinema indipendente di grande pregio e qualità. 


A voi il trailer e le dovute considerazioni:




1 commento:

  1. Ho da sempre ricevuto commenti molto diversi su questo film, ma non l'ho ancora visto!
    Grazie per la recensione, provvederò a vederlo presto!!!
    Buon caldo romano, Laura!! ;)))
    Blog internazionalissimo, cmq! ;) complimenti girls! ;)

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