giovedì 20 giugno 2013

EIFF2013: The Bling Ring

Appena tornata dall'ultima proiezione (per me) di oggi.
L'ultimo film di Sofia Coppola ha attirato un sacco di interesse e la sala era piena di giornalisti e appassionati.

Tratto da una storia vera e basato sull'articolo di Vanity Fair "The suspects wore luoboutins" il film racconta le vicende della banda denominata The Bling Ring, un gruppo di adolescenti che prendevano di mira le ville delle star (Paris Hilton, Orlando Bloom, Megan Fox, Lindsay Lohan per citare solo quelli che appaiono anche nel film) per fare incetta di abiti d'alta moda, soldi, gioielli.
Su facebook impazzavano le loro foto in club esclusivi con vestiti firmati e mazzette di soldi. Droga e alcool erano i compagni abituali di queste serate all'insegna di quella che per loro era diventata vita quotidiana.

Il film della Coppola non ci risparmia nulla: è crudo, divertente, vero, caotico, coinvolgente.
La musica impazza a tutto volume accompagnandoci nel vortice della vita di questi ragazzi, trascinandoci nei club a ballare con loro, facendo diventare schermo e sala un tutt'uno.

La banda Bling Ring al completo
Il film non procede in ordine cronologico ma è un lungo flashback che parte dall'arresto dei ragazzi. Via via che la storia procede al girato vengono intervallati spezzoni di red carpets e occasioni mondane, immagini che si avvicendano febbrili sullo schermo e che rappresentano l'aspirazione dei ragazzi, e dei telegiornali dell'epoca che riportano lo svilupparsi delle indagini.
Nei punti focali si vanno anche ad inserire gli interrogatori e le interviste (che si suppone essere quelle che daranno vita all'articolo di Vanity Fair) che i ragazzi hanno sostenuto durante e dopo il processo.
Ne consegue un film dinamico e brillante, ben orchestrato, che grazie alle parole degli stessi protagonisti riesce a spiegare sè stesso. Ed è anche un film divertente, davvero divertente, soprattutto grazie al personaggio di Emma Watson, Nicki, totalmente focalizzata sul raggiungimento della fama e della popolarità da cercare di trarre vantaggio anche dalle situazioni più drammatiche.

In questo film non c'è una morale, non vuole insegnarci nessuna lezione. E' uno spaccato della società odierna, di una generazione cresciuta davanti alla tv e alle riviste di moda, una generazione che guarda ai VIP come modelli a cui aspirare facendo diventare il mondo dello show business l'unico in cui vale la pena vivere.
Come dice Mark, uno dei ragazzi coinvolti, ciò che muoveva la leader del gruppo Rebecca era "essere parte del sistema".

Taissa Farmiga e Emma Watson
Nel cast spicca la splendida Emma Watson, che ormai della secchiona Hermione non ha più nulla, bella e spregiudicata in un'interpretazione azzeccatissima, ma c'è anche Taissa Farmiga, sorella minore della più conosciuta Vera (presente anche lei a questo festival con un film), che personalmente ho molto apprezzato nella prima stagione di American Horror Story e che qui dà un'altra buona prova di sè. Insomma un cast di giovani attori che ben si calano nei personaggi cui riescono a dare profondità e veridicità. Ci sono anche delle comparsate di Kristen Dunst e Paris Hilton.

Cercando un pò su internet questo film è stato accostato al precedente Spring Breakers ma non fatevi intortare: dove la pellicola con Selena Gomez fallisce miseramente (veridicità, interesse, interpretazione - salvo solo James Franco), Bling Ring vince su tutta la linea, non portando sullo schermo eccessi non necessari e riuscendo a catturare l'interesse con la qualità, della storia, dell'interpretazione e della realizzazione.

Un film davvero meritevole il prezzo del biglietto.

Bene, dopo questa recensione mi prendo un pò di pausa e vi aspetto per nuove pellicole domenica!




1 commento:

  1. Bella recensione! La tematica, basandosi su eventi reali è un argomento molto interessante per i risvolti che hai ben descritto su questo tipo di generazione.
    Grazie!

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