domenica 9 marzo 2014

The Grand Budapest Hotel (2014)

Ci tenevo a scrivere la recensione di questo film che mi ha lasciato totalmente a bocca aperta. Volevo elencarne i pregi in una sequela di parole entusiaste ma ora, che sono davanti allo schermo del pc mi si pone la domanda fatale: come fare? Come incanalare il fantastico e strabiliante mondo di Wes Anderson in poche righe?

La risposta, almeno per me, almeno per oggi, è che non puoi.

The Grand Budapest Hotel è poesia, è un libro che si dischiude davanti ai tuoi occhi, con i suoi paesaggi che come pop-up prendono forma delineando un mondo molto, molto simile al nostro ma più magico eppure di una semplicità sorprendente.

Un concierge, un lobby boy, un'anziana riccona, il figlio arrivista della suddetta riccona, un avvocato integerrimo, uno scrittore in cerca di storie, un ufficiale dedito alla legge, una pasticciera sono solo alcuni dei numerosi personaggi che affollano il Gran Budapest Hotel. La storia di un delitto che tarda ad essere risolto, un uomo accusato ingiustamente che vuole pulire il suo nome e una giovane storia d'amore. Il tutto circondando da un mondo cartonato e inquadrato volutamente anaturalistico che nonostante ciò riflette alla perfezione la storia e i suoi personaggi, risultando assolutamente indispensabile.

Un film divertente e geniale che intrattiene con le sue battute scoppiettanti, mantenendo il cervello di chi guarda attivo e pimpante, cosa che, purtroppo, molti film non fanno più.

Ralph Fiennes interrogato da Edward Norton

Ovviamente (per il fatto che vivo ad Edimburgo, mica per altro...) ho visto il film in inglese: rimango un'accanita fautrice della lingua originale sopra ogni cosa ma in questo caso devo ammettere che, se il vostro inglese non rasenta la perfezione, si possono trovare non poche difficoltà a capirne completamente le battute. Questo perché il linguaggio di Anderson è magnificamente elevato e ricercato, veloce, inconsueto e inaspettato, tutti fattori che aumentano la piacevolezza del film in se e ne aumentano il valore estetico ed artistico ma che nella visione in originale possono creare dei vuoti di comprensione.

E il cast è eccezionale. ECCEZIONALE. Anche i piccoli cameo sono semplicemente strepitosi e riscoprire nella sua ennesima pellicola quella piccola e variopinta cricca di cui Anderson si è attorniato, beh, ad un certo punto ti sembra di essere al bar con vecchi amici che non vedevi da un pò.

Jason Shwartzman e Jude Law

Questo film mi ha fatto venire voglia di rivedere tutta la filmografia di Anderson che si riconferma (come se avessimo bisogno di conferme...) uno dei maestri contemporanei della settima arte.

Aspetto con ansia che esca il dvd per vedere e rivedere questo piccolo gioiellino... E intanto comincio subito la collezione dei suoi film!

Vi lascio con il trailer in lingua originale... Enjoy!



mercoledì 5 marzo 2014

The Book Thief (2014)

Sono appena tornata dal cinema. Ho dovuto fermarmi a comprare cioccolata prima di tornare a casa perché ne avevo un assoluto e ineluttabile bisogno. La cioccolata non è quasi arrivata a casa...
Ho lottato molto contro questo film, più che altro perché il libro (The Book Thief di Markus Zusak, n.d.a.) mi chiama dalla mia libreria, iniziato, smanioso di essere finito, e non volevo fargli un torto. Poi, oggi, nel mio primo giorno libero da tanto, vedo il film in programmazione. Mi ero appena detta che dovevo andare al cinema di più, sfruttare al massimo la mia super mega fighissima Unlimited Card. E poi ho realizzato che un film così non potevo perdermelo al cinema e vederlo in uno striminzito schermo casalingo, da sola. Ho anche realizzato che se aspettavo di finire il libro, che ho astutamente iniziato in inglese, perché io sono super furba, non lo avrei visto mai, il film (devo dire a mia discolpa che la copertina inglese è molto, molto, molto più figa della banale edizione italiana. Dannata la mia copertinomania...)
Così dopo le commissioni mattutine, verso le 14 (l'orario amato dagli over 60) mi dirigo al cinema pronta per farmi stupire e ammaliare. 
Ho iniziato a piangere dopo i primi 10 minuti e praticamente non ho più smesso, cercando di soffocare i singhiozzi e il naso gocciolante dietro una marea (e non parlo metaforicamente) di fazzoletti.
Devo premettere che sono sempre stata molto sensibile al tema della seconda guerra mondiale e all'ondata di indicibile orrore che essa ha portato ad una quantità di livelli diversi su cui non voglio neanche soffermarmi.
Questo film, o forse dovrei dire questa storia, è meravigliosa. Partendo dal 1938 fino alla liberazione da parte degli alleati, viene raccontata una porzione di Storia attraverso gli occhi di una bambina alla soglia dell'adolescenza, accompagnata dalla voce della Morte stessa.
La giovanissima Sophie Nélisse
Non ci sono eroi, non c'è azione, non c'è il patetismo ostentato in cui sfortunatamente possono incorrere i film di questo genere. C'è invece la quotidianità, la normale vita che viene sconvolta da una guerra per cui ci si sentiva entusiasti, all'inizio, ma che si finisce col vedere con gli occhi di chi perde le case nei bombardamenti, i familiari nei campi di battaglia. E non c'è gloria in questo, ma solo disperazione che tuttavia non riesce ad annientare la speranza per una vita migliore alla fine dell'oscurità. Se ci sono degli eroi sono quelli che tirano avanti, che cercano di sostenere una famiglia contro la fame, e che si oppongono, nel loro piccolo, come riescono, ad un regime che opprime anziché liberare.
La vita della protagonista è fatta di piccoli passi, di poche persone, di minimi atti di coraggio che nelle sue giovani mani finiscono per fare la differenza, e tutto questo, semplicità e quotidianità, alla fine, crea una storia straordinaria.
E in tutto questo c'è l'importanza della parola, del racconto, dei libri, l'importanza di tramandare ciò che si vive e i sentimenti che l'accompagnano, le persone che hanno fatto parte della nostra vita.
Tenerezza
A tutto questo va aggiunto un cast davvero eccezionale che parla un inglese con accento tedesco che dà alla pellicola quella vena di veridicità in più che può fare la differenza: la giovane Sophie Nélisse dà una profondità sbalorditiva a Liesel, senza neanche dover parlare, mentre Goeffrey Rush e Emily Watson... beh, Goeffrey Rush e Emily Watson... Devo aggiungere altro?
Un film che cattura e e non lascia più andare, neanche quando ci chiudiamo la porta di casa alle spalle.
Mi sa che ora devo proprio finirlo, il libro.
Vi lascio con il trailer in lingua originale e, più in basso, i link alle pagine Amazon del libro... Enjoy!

domenica 2 marzo 2014

Speciale Oscar 2014: I Pronostici

Nonostante il titolo, non ci provo neanche a fare dei pronostici veritieri, basati su ore e ore di ricerche su internet, calcoli su possibilità e percentuali, raccolta di opinioni della gente comune o di esperti del settore. Non importa quanto seriamente ci provi: non vince mai chi mi aspettavo.
Quindi forse, in un certo qualmodo, questa è una lista di non-vincitori che alla sottoscritta piacerebbe tanto vedere su quel palco a ritirare la statuetta.
Ora mi spiace per loro... Forse avrei dovuto tenermi la mia bella lisa per me, magari avrebbero avuto un po' di chance in più...


Ma ormai eccola qui, tutta per voi:

MIGLIOR FILM

Vorrei Nebraska del mio adorato Payne ma mi sa andrà al più intenso 
12 Anni Schiavo di Steve McQueen

MIGLIOR REGIA

Lascio perdere momentaneamente il mio amore per Payne e dico Cuaròn 
in una lotta all'ultimo respiro con Steve McQueen

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA

Dico Leonardo DiCaprio per una sorta di principio personale (eddateglielo 'sto Oscar!) ma sono contenta che anche Matthew McCounaghey sia in lizza (magari si toglie definitivamente il bollo del "non recito se non mostro i pettorali")

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA

Mi piacerebbero sia Cate Blanchett (già vincitrice dei Bafta) che Amy Adams ma in agguato ci sono quei mostri sacri della Dench e Streep 

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

Hill, Cooper o Leto ma Abdi ha fatto faville

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA

Qui vado "sicura": Lupita Nyong'o

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE

Torna a reclamare vendetta il mio amore per Payne e quindi dico Nebraska ma mi "accontenterei" anche dell'innovativo e non convenzionale Her

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE

Di nuovo in "sicurezza" dico Philomena

MIGLIOR FILM STRANIERO

Per orgoglio patriottico dico La Grande Bellezza

MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE

Frozen, che mi ha riportata alla mia infanzia disneyana, ma credo andrà 
al delicato Ernest & Celestine

MIGLIOR CANZONE

Non pensavo neanche che Pharrell Williams fosse candidato! Sarà mai che uno dei tormentoni di quest'anno si porti a casa la statuetta? Dico quindi Happy da Despicable Me 2 combattuta con Let It Go di Frozen

Ellen e il suo Oscar

Dunque tutti pronti per il grande evento di sta sera, conduce la cerimonia, per la seconda volta, la strepitosa Ellen DeGeneres. Ad affiancare la comica statunitense ben 46 grandi nomi del cinema come Jennifer Lawrence, Zac Efron, Emma Watson, Matthew McCounaghey e Benedict Cumberbatch...

Udite, udite! Angela Lansbury quest'anno si porta a casa l'Oscar alla carriera: tante congratulazioni alla regina indiscussa del giallo televisivo!

Vi lascio con la candidata all'Oscar  Happy di Pharrell Williams... (continua a farmi un po' strano...)