mercoledì 26 giugno 2013

EIFF2013: Magic Magic

Dunque... questo film mi ha lasciata un pò sconcertata, quindi ho dovuto rimurginarci un pò su prima di scrivere questa recensione.

La pellicola si apre con Alicia, ragazza californiana, che arriva in Cile per visitare la cugina, che vive e studia lì. Mentre sono in viaggio per la meta finale delle loro vacanze (una remota isola lontano da tutto e da tutti apparentemente nel mezzo del nulla) la cugina in questione deve fare ritorno all'università per dei problemi con un esame che deve sostenere.
A questo punto comincia l'incubo per Alicia, lasciata da sola con estranei che spesso non parlano neanche la sua lingua.
Da subito viene osteggiata dall'unica altra ragazza rimasta nel gruppo, Barbara, che si comporta come una stronza la tratta aspramente durante tutto il resto del viaggio e la permanenza sull'isola, mentre comincia ad essere oggetto delle attenzioni, totalmente indesiderate, dello strano anche se apparentemente innocuo Brink. L'unico rimasto è Agustìn, fidanzato della cugina, che sembra non avere particolare interesse nel mettere la nuova arrivata a suo agio.

Quando ho detto che per la protagonista (interpretata da Juno Temple) questa esperienza si rivela un incubo non era inteso in senso figurato. Alicia da subito comincia ad avere problemi a dormire e ben presto tutta la realtà intorno a lei, occupata da personaggi che lei sente come ostili, comincia a distorcersi e frammentarsi. Lo spettatore vede quello che è suo punto di vista, che ben presto comincia a non collimare con quello degli altri personaggi, tanto che veniamo portati a chiederci cosa sia reale e cosa no.
Juno Temple che comincia a dare segni di pazzia
Conversazioni telefoniche mai avvenute, animali che hanno il dono dell'ubiquità, esperienze mai fatte.
La mente di Alicia comincia lentamente a sgretolarsi. Inizialmente, e poi per tutto il film, viene data come scusa l'assenza di sonno, ponendo in una bella dormita la soluzione a tutti i mali della ragazza.
Eppure avvertiamo, e i personaggi con noi, che c'è qualcosa di più, in Alicia, una situazione pregressa che si scatena solo ora in tutta la sua pericolosa potenza.
Se a tutto questo aggiungiamo la passione di Agustìn per l'ipnosi e il tema della morte che aleggia fin dal principio ne viene fuori un quadro conturbante e disturbante di non sicura riuscita.

Questo film non mi ha convinto. Sembra vivere in un limbo fra generi senza appartenerne a nessuno in particolare e questo non fa che arrecare danno alla pellicola stessa. Ci sono le tinte horror ma non si cade mai nell'orrorifico per eccellenza, c'è il dramma ma non è un film drammatico, c'è la comicità che smette di far ridere quando ti accorgi che il quadro generale sprofonda in tinte fosche.
La magia del titolo è solo latente e vagamente accennata solo per poi intromettersi irruentemente alla fine del film ma anche qui non viene definita o inquadrata ma semplicemente agita - sta alo spettatore fare il resto, ma quando si parla di antichi riti sudamericani lo sforzo che si chiede al pubblico forse è troppo.
Cera abbandona i capelli biondi e le commedie divertenti
La pazzia di Alicia, poi, cresce esponenzialmente nel corso della pellicola senza mai essere davvero spiegata o almeno caratterizzata: è pazza? Era già pazza prima di arrivare sull'isola? C'è una presenza maligna in lei che si è risvegliata quando Agustìn l'ha ipnotizzata e che la spinge a comportarsi da pazza? Chi può saperlo...
A tutto questo aggiungo un uso totalmente non necessario del nudo: va bene che la Temple è una bella ragazza ma o rendi il suo togliersi i vestiti funzionale alla storia oppure ce lo risparmi.
Se a tutto questo aggiungi un finale aperto il risultato è uno sconcerto finale condito con una sgradevole sensazione di incompiutezza e precarietà.
Tutto cambia se questo era l'obiettivo del regista: in questo caso gran bel lavoro.

Salvo gli attori, che danno un'ottima interpretazione di personaggi per costruiti (questo lo concedo) purtroppo inseriti in un contesto che non li supporta. Juno Temple è fantastica nella parte della protagonista che sprofonda nella follia e Michael Cera, abbandonati i ruoli del tenero buffone, porta ilarità in questa pellicola che sembra però vista attraverso una lente fumosa.

A questo punto non so che cosa dirvi. Se non sapete che fare un pomeriggio andatelo a vedere quando uscirà e scrivetemi cosa ne pensate nei commenti: magari riuscite a farmi cambiare idea...

3 commenti:

  1. Mi piace la tua ironia: "Tutto cambia se questo era l'obiettivo del regista: in questo caso gran bel lavoro"

    :) Grazie per aver smontato un film, sono soddisfatto!!

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  2. ahahahahah l'ho fatto pensando a te!! :-)

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  3. Noooooooooo Michael Cera che fa un flop noooooooooooooooooo

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