mercoledì 4 settembre 2013

Venezia 70: Under the Skin

Ieri sera è stato il turno di Under the Skin, proiettato per noi comuni mortali solo mezz'oretta dopo l'incantevole Red Carpet con una Johansson divina che incanta uomini, donne e bambini mentre si fa attendere perché troppo indugia con autografi e foto con i fans.

Devo dire che le voci che circolavano su questo film non erano delle migliori ma ho fatto orecchie da mercante per tutto il giorno e alla sera mi sono presentata alla proiezione carica di aspettative.

La storia, in breve, ma proprio breve breve, parla di alieni, una razza che non si sa da quanto sia qui né cosa di preciso voglia da noi ma che si avvale di una bomba sexy come la nostra Scarlett (che diventa "ospite" di un alieno nei primi minuti del film) per adescare giovani uomini solitari e magari un po' vogliosi che vengono puntualmente attratti nell'oscurità assoluta di case fatiscenti da cui non usciranno più.
Scarlett in cerca della sua prossima preda
La protagonista viaggia in lungo e in largo per le strade scozzesi (oh mia Scozia) su un anonimo furgoncino bianco alla ricerca della sua prossima vittima.
Tutto cambia quando incontra un ragazzo, giovane, ma affetto da una grave deformazione fisica: sarà l'unico che riesce ad uscire incolume da una delle case che gli alieni usano per catturare i propri prigionieri (purtroppo non sarà così fortunato in seguito) e la nostra famme fatal dopo quell'episodio abbandona baracca e furgoncino e scappa nelle nebbiose Highlands.

Qui comincia a scoprire la società umana, il cibo, che sembra comunque non gradire, e l'ospitalità di un uomo gentile che l'aiuta nel momento di bisogno e con il quale inizierà una sorta di relazione romantica.

Ma ovviamente Scarlett non era l'unica, e ben presto i suoi simili si mettono sulle sue tracce, anche se, forse, non sono loro quelli da cui si deve guardare con più sospetto.

La nostra protagonista alle prese con la sua coscienza
Questa la trama, che presa da sola sarebbe anche interessante e alquanto nuova in questo genere. Purtroppo c'è la messa in scena. 
Il film è lento, e sebbene si possa capire che questa lentezza è dovuta ad una precisa scelta di regia, magari alla ricerca di quel pathos che ci farebbe tenere incollati allo schermo, non c'è profondità, non abbastanza per sentirci trasportati in questo universo fatto di stanze immerse nel nero assoluto e dialoghi assenti.
Viene presentata una crudeltà verso il genere umano che è per di più psicologica per lo spettatore, che si chiede se certe scene fossero proprio così necessarie.

Ovviamente la Johansson è spettacolare seppure, forse, non le venga dato neanche troppo la possibilità di portare nel personaggio quella complessità cui un'attrice del suo livello ci ha abituati nei film precedenti.

Insomma, un film che non rivedrò nelle sale e che non sono sicura valga il prezzo del biglietto.

Vi lascio con il trailer e vi invito, se avete opinioni o domande, a scrivere un commento o conttatarmi via mail. Enjoy... (maybe...)


1 commento:

  1. ma il trailer è quello ufficiale o cosa?
    mi ha abbastanza disturbato! che brutto!

    a quanto pare come il film, dunque!

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