martedì 4 febbraio 2014

Le Idi di Marzo (2011)

Questa è la recensione che scrissi, entusiasta, dopo la visione al cinema di questo grandissimo film. A voi le mie parole esaltate.

Quelle speranzose ed entusiastiche premesse che un George Clooney davanti e dietro la cinepresa e un cast così ricco avevano dato in questi mesi si sono pienamente realizzate in una pellicola che a raccontarla perde già un pò del suo fascino.

Iniziamo dalla trama.
Stephen Meyers (Ryan Gosling) è un giovane pieno di ideali esperto in comunicazione con i media che lavora nell'entourage del governatore Mike Morris (George Clooney) che incarna tutto ciò in cui Stephen crede: è brillante, carismatico e crede in quei valori che possono davvero fare la differenza. E' l'uomo giusto, l'uomo che cambierà le cose.
Ma come presto lo stesso Stephen imparerà a proprie spese, il mondo della politica è corrotto ma soprattutto corrode chi ne fa parte, risvegliando un lato oscuro disposto a tutto per ottenere quello che è il suo scopo, anche se quello scopo è buono e giusto, e non esiterà ad usare i mezzi più bassi per raggiungerlo, come usare persone integerrime e sacrificare chiunque, per la causa.

Marginare i danni

Si assiste così alla graduale decadenza di quelli che erano stati gli ideali più forti, e delle persone che quegli ideali li avevano portati avanti a gran voce, in un rovesciamento di piani e di ruoli che travolge lo spettatore costringendolo continuamente a chiedersi come si potrà trovare rimedio a quello che sta vedendo.
Disillusione
Particolare: il film inizia e finisce con la figura di Stephen, emblema del cambiamento che il mondo politico può innescare in chi quel mondo lo vive.

Un cast straordinario dà vita a questa storia di uomini e di politica, regalandoci interpretazioni che non sorprende siano state ritenute degne di premiazione.

Innocua chiacchierata

Ryan Gosling si riconferma per il pezzo da novanta che a tutti gli effetti è, dando intensità e credibilità a quei sentimenti così delicati quali sono la speranza in qualcosa, la disillusione, la disperazione, la fermezza e il cinismo che Stephen attraversa in un vortice verso il basso che sembra impossibile da evitare.

George Clooney lascia la scena al suo nuovo talento ritagliandosi quasi una parte marginale ma ovviamente fondamentale della storia dove il suo noto fascino ben si adatta all'immagine del politico nuovo e carismatico, con la speranza di cambiare il mondo. Ma anche lui non sarà immune da questa spirale di decadenza che sembra passaggio obbligato per raggiungere scopi tanto alti.

Confronto

Altri burattini di quel teatro che è la politica, Paul Giamatti e Philip Seymur Hoffman lasciano la loro impronta da grandi attori in ruoli difficile e complessi, carichi di quella profondità cinica che caratterizza chi ha già visto troppo.

Le grandi donne della pellicola sono Marisa Tomei, giornalista non esente da questo gioco di potere, e Evan Rachel Wood, bella e giovane stagista con un ruolo centrale e altamente drammatico.

Foto di gruppo

Vi lascio con il trailer in lingua originale... Enjoy!


1 commento:

  1. Ottima recensione!
    E neanche un commento su Philip Seymur Hoffman? 3 giorni fa l'han trovato morto di overdose con una siringa ancora nel braccio. A quanto pare era in rehab per uscirne e ne era uscito, ma poi inaspettatamente ne è ricascato..

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