Scivoliamo indietro nel tempo e atterriamo ad Astoria, remota
cittadina della provincia americana situata da qualche parte nell’Oregon. E’ il
1985 e l’infanzia, senza computer né
telefoni cellulari, è quella dei pomeriggi all’aria aperta con gli amici, dei
giri in bicicletta, della sete di avventura. E perché no, anche dei racconti
immaginari, magari un po’ confusi, partoriti dalla sfrenata fantasia di piccole
menti piene di vita.
Il nostro “speciale di Natale” oggi vi propone I Goonies, l’avventuroso cult movie di Richard Donner, che vanta una blasonata sfilza di realizzatori
(sceneggiatura di Chris Columbus, soggetto di Steven Spielberg),
ma che si avvale per contro di attori poco noti o addirittura al debutto sul
grande schermo.
Vero è che I Goonies non è
un film prettamente natalizio. Niente alberi di Natale formato esercito abbelliti
da un’allarmante quantità di luci lucine e lucette; niente neve, candida neve
bianca che solo nei film non si sporca mai; niente jingle bells in loop, che
ti rimane appiccicata in testa e non ti fa dormire; niente volemose bene. Ma sarà
che ho il ricordo molto vivido di un 26 dicembre di parecchi anni fa, quando
con il fratello e i cugini sedevo per terra a gambe incrociate e guardavo a
bocca aperta lo schermo traballante della tv, e sullo schermo proiettavano I Goonies. Da allora, li ho sempre
associati al Natale.
I Goonies di Richard Donner
sono un eterogeneo gruppo di ragazzini uguali e diversi che abitano il
quartiere di Goon Docks. C’è Mickey Walsh il
sognatore (per il quale avevo una cottarella non indifferente, sarà stato
quel suo tenero principio d’asma), Chunk il
goffo, Data l’inventore e Mouth lo spaccone. La loro amicizia, solida e
pura come tutte le amicizie a quell’età, è però messa a repentaglio da un
imminente trasloco collettivo a cui sono costrette tutte le famiglie di Goon
Docks, le cui abitazioni rischiano di essere abbattute per lasciar posto a un
campo da golf. La cricca di amici si appresta dunque a trascorrere insieme i
momenti che restano, con tutta la malinconia del caso, ma il ritrovamento di
alcuni cimeli di famiglia nella soffitta dei Walsh rende il loro ultimo giorno
decisamente più emozionante. I quattro trovano una logora mappa del tesoro
appartenuta al pirata One-Eyed Willy, e decidono (o meglio, decide Mickey e gli
altri lo seguono più o meno riluttanti) di mettersi sulle sue tracce e
lanciarsi alla sua ricerca.
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Voglio un Chunk per Natale... |
L’avventura dei Goonies diventa
da qui una caccia al tesoro à la Indiana Jones che si compone di passaggi segreti,
prove di forza e di intelligenza, improbabili nemici dal marcato accento siciliano, vascelli pirata e anche qualche love story, che ci
sta sempre bene.
Donner affresca con un sorriso l’infanzia genuina della provincia, chiassosa
ma spontanea, esuberante ma ingenua, e orchestra dall’alto (della sua statura)
un cast di piccoli attori che trasferisce nella propria performance tutta la
naturale leggerezza insita nella loro età. Alla sceneggiatura affastellata ma
incalzante, Donner affianca una colonna sonora trascinata dalla voce di Cindy
Lauper, e fa largo uso di effetti speciali già notevolmente evoluti per quegli
anni.
Qui trovate un piccolo assaggio della verve del gruppo:
I Goonies sono un’avventura
che valica l’età anagrafica e che anche quando l’infanzia è passata da un pezzo,
a gambe incrociate e bocca aperta, emoziona esattamente come quel Santo Stefano
di tanti anni fa.
PS. Il dvd è distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros Picture, e oltre ad un menù interattivo dalla grafica parecchio accattivante, annovera una serie di contenuti speciali che valgono il suo prezzo di costo:
> Scene eliminate, per ridere ancora un po' con Chunk&soci.
> Il making of del film, in cui un giovanissimo Steven Spielberg introduce la vicenda e un meno giovane Richard Donner svela qualche segreto sulla sua realizzazione.
> Il commento al film, altrettanto interessante, per scoprire i segreti più segreti dei Goonies.
> Il classico trailer.
> Il video di Cindy Lauper montato per l'occasione, in cui Chunk&soci saltellano al ritmo di The Goonies are good enough.